Buona la prima per Disegnare il futuro, forum di Italia Economy
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Andrea Mortini, Daniele Ferretti, Giuliano Bianucci, Milena Guerrini – Foto ©Esther May
Mercoledì 14 giugno, all’Innovation Center di Fondazione CR Firenze, ha preso il via il roadshow di Italia Economy: Disegnare il futuro. L’evento ha offerto l’occasione di un incontro tra stakeholder, imprenditori, professionisti, enti e istituzioni, che si sono confrontati sul tema dell’innovazione
Ha preso il via a Firenze, all’Innovation Center di Fondazione CR, il primo dei cinque eventi del roadshow Disegnare il futuro, progetto nato dalla volontà di Italia Economy di creare uno spazio in cui aziende, enti e istituzioni possano dialogare e confrontarsi sulle strategie da attuare per disegnare il futuro insieme. Noi di Italia Economy, come realtà editoriale emergente, ci proponiamo come moderatori delle diverse posizioni attraverso analisi su dati di scenario, reportistica e focus relativi ai diversi settori, protagonisti della crescita economica e dello sviluppo tecnologico del territorio.
Tema di questo primo roadshow è l’innovazione, che in questa prima tappa ha dato vita a interventi interessanti e stimolanti, sia dal punto di vista professionale che personale e umano.
Il forum fiorentino è stato aperto da Giuliano Bianucci, il nostro direttore responsabile, che ha posto l’attenzione fin da subito sulla logica con la quale si desidera sviluppare il progetto di Italia Economy e sullo scopo di questi roadshow: far convivere mondi che abitualmente si parlano poco, quindi la Pubblica Amministrazione e le istituzioni da una parte e le aziende e il privato sociale dall’altra. «Le strategie di sviluppo devono essere progettate per disegnare il futuro», ha dichiarato Bianucci.
E per farlo, vi deve essere una visione collettiva del futuro, che trova la sua forza nelle nuove generazioni, escluse dall’ascensore sociale, ma che devono essere valorizzate e formate. Difatti, al centro di tutti questi mondi vi è il capitale umano: è con il contributo delle persone che si trasforma e si plasma il futuro.
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L’intervento di Bianucci è stato seguito da quelli di Daniele Ferretti, avvocato specializzato in internazionalizzazione e abilitato in Italia e negli Stati Uniti, e di Andrea Mortini, presidente Giovani di Confindustria Firenze e ceo di Rent Your Move. «Sostenibilità e innovazione sono sempre stati il mio punto di riferimento nello sviluppo di un certo tipo di approccio all’attività legale, che in parte devia rispetto a quelli che sono i canoni tradizionali italiani», ha affermato Ferretti. In effetti, nel nostro Paese, l’avvocato viene comunemente delimitato al suo ruolo di difensore in tribunale, dimenticandosi che offre all’imprenditore un supporto a 360°.
Con il suo intervento Mortini, invece, ha raccontato come si muove la nuova generazione di imprenditori in questo contesto innovativo e in pieno cambiamento: «Sviluppando le risorse umane e incentrandosi sulle persone».
«Non si può parlare di innovazione e crescita senza il capitale umano» sono le parole con cui Sabina Giampaolo, ricercatrice dell’Ufficio Territoriale Istat area centro, ha sintetizzato il suo intervento sui dati di scenario regionali. Giampaolo ha posto il focus sull’importanza del fare previsioni, in particolare per le imprese, così che possano avere dati alla mano su cui tracciare un percorso strategico per lo sviluppo innovativo del futuro.
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Conclusosi l’intervento della dottoressa Giampaolo, è stato il momento per Letizia Pini, esperta di comunicazione e di relazioni pubbliche, di salire sul palco e aprire il primo dei due panel di questa tappa, quello istituzionale.
Panel ideato al fine di scoprire quanto si stia facendo al momento per inquadrare e incanalare l’innovazione in un percorso che sia utile per creare un futuro migliore. Relatori di questo panel sono stati Leonardo Marras, assessore all’Economia e al Turismo della Regione Toscana, Roberto Scopigno, direttore CNR-ISTI, Marco Pierini, prorettore al Trasferimento tecnologico, attività culturali e impatto sociale dell’Università di Firenze, Silvia Ramondetta, responsabile area economica di Confindustria Toscana e coordinatrice del Digital Innovation Hub, Andrea Paolini, direttore generale di Fondazione Toscana Life Sciences.
Da questo panel, ciò che si è evinto, è una esigenza e una richiesta all’unisono di creare una sinergia tra il mondo delle istituzioni, della ricerca e delle imprese. Paolini ha sottolineato come sia «necessità di fondo quella di far sì che ecosistemi diversificati collaborino tra di loro». Scopigno ha ricordato dell’importanza del mondo della ricerca scientifica, che ha la capacità di aprire alle imprese, detentrici della conoscenza del mercato, una finestra sull’innovazione tecnologica. Pierini ha, invece, inviato un messaggio forte ai suoi auditori: «Sono una persona ottimista e da ottimista dico che siamo in una fase di grande opportunità: dobbiamo solo svegliarci».
Anche Ramondetta ha seguito questo fil rouge di ottimismo, aprendo così il suo intervento: «Chi lavora con le imprese e per le imprese ha due caratteristiche: ottimismo e realismo». Ha proseguito affermando che oggi in Toscana c’è di cui essere ottimisti, ma bisogna concretizzare le grandi opportunità formando e “reskillando” le competenze dei giovani e delle persone già inserite nel mondo del lavoro. L’intervento di Marras, invece, può essere sintetizzato con una sua frase che ha saputo cogliere il cuore della questione: «La tradizione deve stare insieme all’innovazione».
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Prima dell’introduzione del secondo panel, quello aziendale, moderato da Stefano Luccisano, presidente Giovani Confindustria Toscana e ceo di Macoev, ha preso la parola Paolo Attanasio, ceo di Polaris Engineering, che ha offerto un interessante punto di vista sul tema dell’innovazione. L’innovazione, secondo l’imprenditore, è un parametro che serve a valutare e misurare l’impatto positivo che abbiamo sulla realtà. Ad oggi, vi è una forte «esigenza di integrare e aggregare» e per realizzare ciò abbiamo bisogno di nuove figure: gli “intraprenditori”, una nuova classe di giovani imprenditori che sappia cogliere le opportunità, sfruttare il cambiamento e mettere in atto l’innovazione.
Relatori del panel aziendale sono stati Daniela Scaramuccia, responsabile Servizi di consulenza per il settore pubblico e sanità di IBM Italia, Alessandro Sordi, ceo di Nana Bianca, Giulio Ancilli, ceo di Prometeo, Fabrizio Milano d’Aragona, ceo del gruppo Datrix, Gianluca Francola, General Manager di GFX. Grazie alla moderazione di Luccisano, il panel ha dato vita a un dibattito stimolante sui temi dell’innovazione e dell’intelligenza artificiale. «Non ci manca il capitale umano in Toscana, le università stanno sfornando talenti; talenti che, però, se ne vanno via subito, all’estero, perché qui non si riesce a valorizzarli con i salari o a finanziare i loro progetti», ha affermato Sordi.
Ritorna così, come ormai filo essenziale del dibattito, questa importanza del capitale umano, dei giovani, che non sono altro che il germoglio di questo futuro che stiamo così tanto cercando di disegnare. Anche Ancilli ha dichiarato che al centro del cambiamento c’è e ci deve essere l’uomo, che deve saper affrontare la caratteristica dirompente dell’innovazione. «L’uomo non è al centro perché bello o per motivi etici, l’uomo è al centro perché vi è la necessità di rispondere a esigenze reali e concrete» ha concluso Scaramuccia.
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A chiudere questa prima tappa Loredana Pacifici, membro del consiglio direttivo di Sheep Italia, charity partner dell’evento, che ha presentato la sua associazione, ponendo l’accento proprio sulla loro volontà di aiutare quelle persone che solitamente rimangono al di fuori, aiutandole a formarsi e a inserirsi nel mondo lavorativo.
Ogni panel, ogni singolo intervento, ha dato una propria opinione sull’innovazione e ha saputo offrire varie chiavi di lettura e spunti per raggiungere un obiettivo comune: una visione collettiva del futuro. Possiamo quindi dire, con molta felicità, di aver lanciato con successo la prima tappa di Disegnare il futuro.
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