• 02/11/2024

Betadue, il potere del lavoro inclusivo

 Betadue, il potere del lavoro inclusivo

Gabriele Mecheri guida la cooperativa sociale Betadue di Arezzo, che si occupa di inclusione lavorativa e impiega 850 addetti

«Il nostro obiettivo è garantire il lavoro a quelle persone che non hanno accesso al mercato ordinario. Sono donne e uomini per i quali questo non è solo un diritto costituzionale, ma anche uno strumento essenziale per la loro salute e per la loro socialità». Gabriele Mecheri è presidente della cooperativa sociale Betadue di Arezzo. Guida un gruppo composto da numerose realtà: Tuttibuoni (ristorazione e catering), Inedita

(comunicazione), Risorse (gestione delle risorse umane e processi d’amministrazione), B.Eco (consulenza in materia di gestione ambientale), BeeToBee (finanza agevolata per lo sviluppo dell’impresa, digitalizzazione dei processi, sostenibilità delle azioni in chiave ESG e sviluppo della collaborazione imprenditoriale tra imprese profit e realtà non profit) e Sicureco (consulenza in materia di salute e sicurezza e ambiente).

Presidente, quali sono i numeri della vostra cooperativa sociale?

«Abbiamo 850 addetti, oltre 500 dei quali sono soci della cooperativa. I ricavi sono 30 milioni di euro. Queste cifre sono il frutto di 25 anni di lavoro coerente e di progressiva crescita. Rispettiamo la nostra mission di cooperativa sociale di tipo B: 220 addetti rappresentano gli inserimenti lavorativi (invalidità, salute mentale, dipendenze, giustizia). Siamo presenti in tre province: Arezzo, Firenze e Siena. Abbiamo rovesciato la logica tradizionale per la quale la cooperazione sociale è al servizio del sistema pubblico: abbiamo 378 clienti privati e 32 pubblici».

TOSCANA ECONOMY - Betadue, il potere del lavoro inclusivo
Gabriele Macheri

Come raggiungete i vostri obiettivi?

«Per raggiungere i nostri obiettivi dobbiamo rimanere competitivi in un sistema economico-sociale sempre più sfidante e quindi conciliare crescita economica, solidità finanziaria e generazione di opportunità di lavoro inclusive di qualità. Il nostro sforzo costante è di tenere in equilibro i valori e le azioni imprenditoriali: guardiamo alle persone prima che ai ricavi, con la consapevolezza che senza i secondi non possiamo sostenere concretamente le prime».

Quale ruolo avete nell’economia toscana?

«La nostra aspirazione è essere parte di un vasto movimento, quello cooperativo, che a nostro parere è in grado di contribuire alla definizione di un nuovo modello di welfare territoriale. Non solo: può essere anche un esempio concreto di un nuovo modo di fare impresa basato sul rispetto dei diritti contrattuali, sulla partecipazione e sulla coesione. L’impresa sociale non guarda alla sua pur eccezionale storia, ma al futuro. La nostra idea è che l’aggregazione delle cooperative sociali, la collaborazione tra queste e le imprese profit siano la strada maestra della crescita.

Non a caso ci siamo recentemente fusi con la cooperativa fiorentina Samarcanda, con la quale abbiamo sviluppato i nostri settori strategici di attività: igiene ambientale, pulizie, manutenzione aree verdi, ristorazione collettiva, logistica, servizi front e back office per aziende pubbliche e private. Siamo rimasti anche in un settore fortemente penalizzato dalle politiche degli ultimi anni, l’accoglienza richiedenti asilo perché nessuno debba essere l’ultimo degli ultimi».

Quali sono i progetti principali nei quali siete impegnati?

«Il primo è rafforzare l’identità e il senso di appartenenza. In cinque anni siamo sostanzialmente raddoppiati, il numero dei giovani sotto i 35 anni è elevato, così come quello dei soci tra 35 e 44 anni.

Deve essere chiaro a tutti che ogni socio di Betadue è proprietario della cooperativa e corresponsabile delle sue scelte. Partecipazione e coesione sono valori irrinunciabili così come la consapevolezza che siamo al servizio della comunità, quella stessa nella quale viviamo a cresciamo i nostri figli. Il secondo obiettivo è accrescere la nostra capacità di essere impresa sociale capace di garantire servizi di alta qualità, con elevata professionalità, con capacità di costante innovazione.

Il terzo obiettivo è di andare avanti nei processi di aggregazione del sistema cooperativo nella certezza che nessuno può andare lontano se cammina da solo. Il quarto obiettivo è rafforzare le opportunità di collaborazione con i soggetti profit del territorio per dare risposte ancora più complete nei territori nei quali operiamo».

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Nicola Brillo

Nato a Venezia (1976), laurea in giurisprudenza, giornalista professionista. Ha maturato esperienza in quotidiani e periodici economico-finanziari.

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