• 12/02/2025

Badge digitale: come valorizzare le competenze professionali

 Badge digitale: come valorizzare le competenze professionali

Il 7 febbraio un webinar gratuito di UNI e Unioncamere

Investire nella formazione del personale e nel capitale umano è un’azione che ogni azienda deve intraprendere per rimanere competitiva sul mercato. L’evolversi delle tecnologie rende necessaria una parallela evoluzione della professionalità delle persone, attraverso un sistema di formazione continuo, il cosiddetto Long Life Learning.

A differenza di quanto avviene per gli investimenti in macchinari e attrezzature, è difficile misurare i risultati dell’acquisizione delle competenze professionali. Una soluzione, la più moderna ad oggi disponibile, può essere il badge digitale: esso rende infatti disponibili ai diversi stakeholders le informazioni relative all’apprendimento, alla professionalità e all’esperienza acquisita dai collaboratori nel proprio percorso lavorativo.

Il Badge Digitale permette di convertire in digitale attestazioni e credenziali ottenute nell’ambito della formazione scolastica e universitaria e può anche contenere la partecipazione a gruppi di lavoro o progetti, informazioni sugli interessi personali e lo sviluppo di hard e soft skills.

Il primo riferimento al formato di attestazione digitale dei Digital Badge apparve nel 2010 negli USA, ad opera della Peer2Peer University e della MacArthur Foundation. Nel 2012 il modello fu reso pubblico e accessibile dalla Mozilla Foundation, che distribuì la versione Beta della prima infrastruttura degli Open Badge.

Nel 2017 la gestione dell’infrastruttura è passata a IMS Global, permettendo a 20 piattaforme sparse per il mondo di ottenere la certificazione dello standard. In Italia, la prima ad ottenere tale certificazione è C-Box di IQC , nel 2018.

A questo traguardo si è arrivati grazie a un tavolo di confronto istituito nel 2016 da IQC: si tratta del Digital Badge Stakeholder Table (D.B.S.T) del quale fanno parte operatori come ANFIA, Assolavoro, School of Management Università di Torino, Corep. Il D.B.S.T ha individuato 5 tipologie di badge per una migliore rappresentazione delle conoscenze, abilità e competenze in risposta ad ambiti applicativi differenti: Open Badge, Competence Badge, Job Description Badge, Functional Recollection Badge, Soft Skills Badge.

In seguito, IQC ha collaborato con UNI per realizzare una Prassi di Riferimento, al fine di formulare una norma nazionale.

Il risultato è la PdR 136:2022, pubblicata a marzo 2022 da UNI per fornire a tutti i soggetti che a vario titolo concorrono alla generazione di competenze le indicazioni per creare modelli digitali idonei a facilitare l’identificazione, la tracciabilità e le evidenze a supporto degli apprendimenti acquisiti nei diversi contesti formativi, lavorativi ed esperienziali delle persone.

“La PdR dettaglia il metodo con cui digitalizzare il patrimonio culturale e professionale della persona, garantendo trasparenza, veridicità e spendibilità nel mercato del lavoro, grazie anche all’applicazione della blockchain che assicura l’immutabilità delle informazioni attestate”: è ciò che si legge nella descrizione del webinar che UNI, Unioncamere e IQC hanno organizzato il 7 febbraio 2023 per presentare pubblicamente la PdR 136:2022.

L’iniziativa ha lo scopo di approfondire i contenuti della Prassi e i mutamenti che essa imprimerà nel panorama italiano, oltre a diffondere il punto di vista di soggetti direttamente coinvolti nella valorizzazione delle competenze e della loro rappresentazione digitale nel mercato del lavoro.

Il programma completo dell’evento è consultabile qui, mentre il form per l’iscrizione (gratuita) è disponibile a questo link.

Giulia Baglini

Giornalista specializzata sui temi dell’innovazione e della sostenibilità

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