Associazione Staf, lavoratori del domani

Guastini Marco presidente Staf Toscana
L’associazione Staf ha l’obiettivo di mettere a sistema l’offerta formativa finanziata dalla Regione Toscana, in modo da creare una rete tra giovani e tessuto produttivo locale
Una formazione professionale alternativa alla scuola superiore tradizionale per dare, dopo le medie, un‘opportunità in più, propedeutica all’ingresso nel mondo del lavoro con competenze settoriali da affiancare a quelle di base.
Ma anche una nuova possibilità per chi ha abbandonato in anticipo gli studi – il cosiddetto drop out. L’associazione Staf Toscana (sito web) è una syndacation delle principali agenzie formative del panorama regionale e rappresenta le istanze di 24 soggetti distribuiti su tutte le province.
Erano 14 le agenzie socie fondatrici, per una realtà che oggi supera i 150 dipendenti e i 10 milioni di euro di fatturato, con aziende legate anche ad associazioni di categoria come Confindustria, Cna e mondo cooperativo. Insieme cumulano circa due terzi dell’intera offerta formativa finanziata dalla Regione Toscana in ambito IeFP (Istruzione e Formazione Professionale).
Presidente è Marco Guastini, ceo di Formatica, agenzia formativa di Pisa che oltre a operare in Toscana eroga corsi anche con la Regione Sardegna. Il sistema dei corsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) è gestito direttamente dalle Regioni e ha come obiettivo quello di fornire un ulteriore canale, in parallelo a quello dell’istruzione scolastica statale e paritaria, per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione stabiliti dalla legge.
Gli IeFP, infatti, sono pienamente operativi all’interno del secondo ciclo di istruzione e i titoli rilasciati sono validi in tutto il territorio nazionale, con qualifiche riconosciute a livello europeo. Hanno una durata totale nel triennio di 2.970 ore, di cui 2.14073 www.toscanaeconomy.it di lezioni teoriche da dedicare sia alla formazione di base che alla formazione tecnico-professionale.
Di queste, 30 ore sono destinate alle attività di accompagnamento (iniziale, in itinere e finale), di cui almeno 8 per l’accompagnamento individuale. Infine, ci sono 800 ore di applicazione pratica da svolgere a partire dal secondo anno in stage in imprese del territorio.
Al termine del percorso si tiene un esame finale che, se superato, rilascia una qualifica di livello europeo di tipo 3QF. A questo punto si può scegliere se iscriversi alla quarta superiore, cercare lavoro o perfezionarsi in una quarta annualità IeFP.
Spesso nei corsi IeFP viene organizzato un piano scolastico che prevede, nelle attività in classe, non solo il recupero delle competenze di base e i laboratori specifici della professione che andranno a fare gli studenti, ma anche attività collaterali: teatro, sport, visite guidate, progetti contro il bullismo e a sostegno dell’ambiente, in alcuni casi laboratori tecnologici con utilizzo anche di realtà virtuale e applicazioni nel metaverso.
Le tipologie di settori coinvolti sono le più svariate: le classiche sono acconciatori, estetisti, tecnici meccatronici delle autoriparazioni, grafici, addetti alla ristorazione, tecnici edili, del legno, della calzatura, solo per citarne qualcuno. «Staf – spiegano dall’associazione – ha un colloquio costante con l’assessorato regionale all’istruzione e alla formazione, nella figura dell’assessora Alessandra Nardini.
Al momento le istanze presentate dalle agenzie consorziate riguardano: l’aumento dell’offerta di corsi IeFP sia come numero che come tipologia di qualifiche come strumento di lotta alla dispersione. Succede infatti purtroppo che molti corsi hanno più iscritti che posti disponibili, per cui si accede tramite una selezione.
Occorre poi collegare in maniera sistemica l’offerta formativa delle scuole con quella delle agenzie. Devono, inoltre, essere attivate azioni di orientamento specifiche in uscita dalla secondaria di primo grado: purtroppo tanti genitori, come i ragazzi, non sanno che oltre alla scuola superiore esiste anche questo cammino parallelo.
Occorre infine dare continuità all’offerta formativa IeFP sui territori, superando la logica del bando e valorizzando gli investimenti delle agenzie formative. Infatti, capita che alcune agenzie abbiano fatto degli investimenti come sedi distaccate territoriali o laboratori, con il rischio che l’anno successivo non venga loro affidato lo stesso tipo di corso».
«È necessario attivare – dice il presidente di Staf Marco Guastini – un tavolo di confronto tra scuole, agenzie e Regione su orientamento, lotta alla dispersione scolastica e organizzazione dell’offerta formativa IeFP. Solo attraverso la condivisione di obiettivi comuni potremo realizzare un sistema della formazione professionale capace di colmare il mismatch esistente tra le competenze acquisite dai ragazzi – tecniche, umane e sociali – e quelle richieste in ambito lavorativo dalle aziende».