• 17/01/2025

Alma Spa, da rifiuto a risorsa preziosa

 Alma Spa, da rifiuto a risorsa preziosa

Alma Spa vince il Premio Innovazione Toscana

Alma Spa, dal 1976, crea moquette agugliata 100% Made in Italy, innovando il riciclo. Vediamolo con Diletta Ranaldo, Business Developer di Alma Spa

Dal 1976 Alma Spa produce moquette agugliata 100% Made In Italy, destinata principalmente a fiere, eventi e congressi. E lo fa occupandosi dell’intero ciclo produttivo: dalla fibra al prodotto finito. Un prodotto ad uso temporaneo, per sua stessa natura, sembra destinato a una breve esistenza. Tuttavia, già negli anni Novanta, Alma ha iniziato a riflettere su come gestire il fine vita dei suoi prodotti, ispirata dalla visione lungimirante del fondatore, il Cav. Carlo Casini.

«Mio nonno, con le sue origini contadine, era profondamente legato all’idea che nulla dovesse essere sprecato: ogni cosa poteva trovare un nuovo utilizzo», racconta Diletta Ranaldo, Business Developer in Alma Spa, che rappresenta la terza generazione all’interno dell’azienda di famiglia, insieme ai fratelli Alessio M. Ranaldo e Isacco Ranaldo.

Il valore di questa visione è stato riconosciuto più volte, fino al recente Premio Innovazione Toscana, nella sezione brevetti, assegnato ad Alma-Re. Questo progetto permette di trasformare la moquette agugliata in lastre di polipropilene riciclato, destinate al mondo dell’arredo e del design permanente.

Dottoressa Ranaldo, come il lavoro sul riciclo della moquette ha portato allo sviluppo del brevetto Alma-Re?

«Il fatto di aver iniziato negli anni Novanta a lavorare sul tema del riciclo della nostra moquette ci ha permesso di migliorare il prodotto da tutti i punti di vista, a partire soprattutto dalla sua composizione. Il nostro è un prodotto monocomponente, principalmente fatto di polipropilene, che di per sé è già un materiale nobile per il riciclo, quindi partivamo avvantaggiati.

La buona qualità di materia prima seconda che si ottiene dalla moquette usata riciclata ci ha spinto quindi a pensare e trovare nuove applicazioni e utilizzi, rispetto a quelle finora più comuni, come ad esempio la produzione di pallet e cassette della frutta.

La vostra rivoluzione parte già dalla fase di realizzazione del prodotto iniziale, giusto?

«Sì. Se non si studia attentamente la prima vita di un prodotto, non si può ottimizzare la sua seconda vita. L’eco-design è fondamentale per migliorare il riciclo. Grazie a questo approccio, siamo riusciti a sviluppare e depositare il nostro brevetto d’invenzione, che ci consente di produrre lastre in polipropilene al 100% ricavate dalla nostra moquette.

Queste lastre si distinguono per la loro solidità, che le rende ideali anche per utilizzi strutturali. Inoltre, poiché la moquette è già colorata, e gestiamo l’intero processo produttivo internamente, siamo riusciti a sviluppare un’ampia gamma di colori per rispondere alle esigenze dei nostri clienti. Questo ci permette di realizzare lastre con un design curato e di grande impatto visivo, adatte per la realizzazione di complementi d’arredo.»

Prossimamente vi occuperete anche della produzione delle lastre, della realizzazione dei prodotti finiti e della loro commercializzazione?

« Siamo ancora nelle fasi iniziali di questo progetto: abbiamo ottenuto il brevetto e ora stiamo testando il prodotto sul mercato. Finora abbiamo realizzato alcuni manufatti che abbiamo presentato a Ecomondo, dove hanno ottenuto un grande successo.

L’idea è quella di produrre e commercializzare sia le lastre che il prodotto finito, uscendo dall’ambito fieristico. Anche se molti nostri clienti hanno manifestato l’esigenza di mostrare ai visitatori come si chiude il cerchio della moquette che utilizzano in fiera, quindi realizzeremo alcuni arredi da portare nelle manifestazioni a questo scopo».

Quando si parla di riciclo della moquette, quali sono le principali difficoltà che avete dovuto affrontare, al di là dell’aspetto tecnico e tecnologico?

«Abbiamo dovuto affrontare una battaglia culturale, anche verso i nostri clienti, per far capire come funziona il processo. Mi spiego: abbiamo dovuto lavorare molto per sensibilizzarli sull’importanza della moquette usata nella sostenibilità degli eventi e per spiegare come funziona il processo di recupero e riciclo per ottenere una materia prima seconda di alta qualità.

Affinché la moquette possa trasformarsi da rifiuto a risorsa preziosa, è infatti fondamentale che venga rimossa immediatamente al termine della manifestazione, priva di qualsiasi oggetto estraneo, come carta, legno, metalli o viti, e successivamente affaldata in modo ordinato per essere trasportata verso riciclatori specializzati nel trattamento del polipropilene. Questo richiede una collaborazione attiva e una maggiore consapevolezza da parte di tutti gli attori coinvolti.».

Alma gestisce internamente ogni passaggio del processo produttivo: come mai questa decisione?

«Abbiamo deciso di gestire internamente ogni passaggio del processo produttivo a partire dagli anni ’90, quando abbiamo introdotto il reparto fibra. Questo ci offre grandi vantaggi, soprattutto in termini di flessibilità, efficienza e tracciabilità della filiera. Oggi, con la sostenibilità al centro dell’attenzione, avere tutto il processo interno si è rivelato un grande vantaggio: ci ha permesso di ottenere certificazioni importanti che garantiscono la tracciabilità dell’intera produzione. Insomma, gestire tutto all’interno rende davvero più semplice affrontare queste sfide».

Ha parlato di certificazioni, un importante riconoscimento di un processo virtuoso lungo più di trent’anni.

«Il 2024 è stato un anno importante dal punto di vista dei riconoscimenti. Abbiamo ottenuto la certificazione Cradle to Cradle, gli unici al mondo ad averla ottenuta nella nuova versione 4.1, che è molto più rigorosa della precedente. Questa certificazione americana è particolarmente richiesta sui mercati internazionali e, considerando che Alma realizza circa il 60% del fatturato all’estero, è per noi un risultato strategico.

Inoltre, abbiamo ottenuto la certificazione ISO20121 per Eventi Sostenibili, che ha certificato l’intero servizio che offriamo, dalla produzione alla fornitura, posa, rimozione e recupero del materiale. Questo ci permette di supportare ancora di più i nostri clienti nell’organizzare eventi sostenibili. Non posso dimenticare il Premio Innovazione Toscana: il brevetto Alma-Re ci garantisce un importante vantaggio competitivo.

Oltre ai riconoscimenti, il 2024 è stato ricco di sviluppi: abbiamo inaugurato una nuova linea produttiva e aperto una società in America, con un nostro magazzino. Un anno davvero speciale per Alma».

Guardando al 2025, quali sono i prossimi obiettivi?

«Sicuramente dobbiamo finalizzare il progetto Alma-Re, dargli una struttura e una visione anche commerciale, per andare sul mercato in maniera importante. E poi vogliamo potenziare la filiale americana, perché pensiamo che quello sia uno dei mercati più importanti su cui investire».

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Luca Indemini

Giornalista specializzato in tecnologia e innovazione

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