Al via “Disegnare il futuro”: a Firenze, il 14 giugno
Prenderà il via il prossimo 14 giugno, a Firenze, il primo dei 5 eventi del roadshow “Disegnare il futuro”, promosso e organizzato da Italia Economy
Al centro del dibattito, che vedrà protagonisti partner istituzionali e aziende, ci sarà il tema dell’innovazione. Italia Economy, come realtà editoriale emergente, si propone di mediare le diverse posizioni attraverso analisi su dati di scenario, reportistica e focus relativi ai diversi settori, protagonisti della crescita economica e dello sviluppo tecnologico del territorio.
Rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione e introdurre tecnologie avanzate sono alcuni dei principali obiettivi indicati dal rapporto Quadri conoscitivi POR FESR 2021-2027 elaborato dall’Irpet, che non sarà presente all’evento, ma ha offerto, insieme a Istat, il proprio contributo alla realizzazione del dossier tematico che illustra, oltre alle tendenze in atto sul fronte dell’innovazione in Toscana, anche gli interventi dei diversi attori delle filiere. Per l’Istituto regionale programmazione economica: «La Toscana è caratterizzata dalla presenza di un sistema strutturato di ricerca pubblica di buon livello e da uno sforzo di ricerca e sviluppo che, sebbene distante dalle regioni leader europee, è relativamente elevato nel panorama italiano». Durante il forum il dossier sarà distribuito ai partecipanti.
«Io credo che la parola chiave sia “integrazione” – ha sottolineato l’assessore allo sviluppo economico Leonardo Marras, che presenzierà al tavolo di lavoro istituzionale – Dobbiamo sforzarci nel realizzare un ecosistema regionale dell’innovazione, nel quale si incontrino il mondo della ricerca universitaria, che anche grazie ai fondi PNRR sta ulteriormente crescendo, e le imprese che devono imparare come assorbire questa attività di ricerca». L’Università di Firenze sarà presente al panel istituzionale insieme alla Fondazione TLS, il CNR-ISTI e l’Innovation Hub di Confindustria.
All’evento parteciperanno anche imprenditori, manager e professionisti che metteranno a confronto riflessioni e idee.
Innovazione è guardare il mondo con uno sguardo nuovo. Tra gli ospiti anche Alessandro Sordi, ceo di Nana Bianca, il network di innovatori più importante d’Italia, che sottolinea come l’innovazione non stia nelle idee nuove, ma nella capacità di farle funzionare. «Le grosse aziende dovrebbero guardare con attenzione al mondo delle start up – sottolinea Sordi – Di fatto, oggi sono due mondi distanti e separati che, invece, dovrebbero imparare a dialogare, mettendo reciprocamente a disposizione le loro risorse: esperienza da un lato, creatività dall’altro».
All’interno del forum si discuterà anche di intelligenza artificiale e delle trasformazioni sostanziali da essa portate nell’economia globale. Gli esperti sostengono che, malgrado le incertezze sul vero potenziale, l’abilità dell’IA generativa di produrre contenuti difficilmente distinguibili da quelli umani costituisce un notevole avanzamento con importanti conseguenze macroeconomiche e sui mercati del lavoro in tutto il mondo: circa 300 milioni di posti di lavoro potrebbero andare persi o subire ridimensionamenti. Le proiezioni dei ricercatori suggeriscono che il 18 per cento del lavoro su scala globale potrebbe essere automatizzato, colpendo maggiormente i mercati dei paesi sviluppati rispetto a quelli in via di sviluppo.
Tra le aziende che stanno affrontando questa delicata questione, sarà presente il gruppo Datrix, che mira a far uscire i dati dai laboratori e dai dipartimenti IT per renderli parte degli asset aziendali. Il ceo Fabrizio Milano d’Aragona spiega come tra gli aspetti rilevanti della strategia di Datrix ci sia la pluralità di competenze necessarie per sfruttare al massimo le contaminazioni tra i vari settori dell’economia. «Così come è fondamentale affidarsi a eccellenze in campo tecnico – sottolinea d’Aragona – è ugualmente importante integrare nell’organizzazione professionisti di tutt’altro genere. L’IA è una tecnologia avviata a una fase matura, in cui è determinante immaginare i campi della sua applicazione, ovvero “saperla pensare”, per creare progetti che restituiscano nuovi punti di vista. Per questo in tutto il settore c’è grande richiesta di talenti con forti competenze in campo umanistico e creativo». Quello del capitale umano continua a rappresentare un problema per il nostro Paese. Solo il 46 per cento delle persone possiede competenze digitali di base, un dato al di sotto della media UE pari al 54 per cento. Il divario rispetto alla media UE è più ridotto quando si tratta di persone in possesso di competenze digitali superiori a quelle di base (23 per cento in Italia rispetto al 26 per cento nell’UE), ma il Paese soffre di una percentuale molto bassa di laureati nel settore TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione): solo l’1,4 per cento dei laureati italiani, il dato più basso registrato nell’UE. Questo scenario può aiutare a spiegare il perché della difficoltà di attrarre talenti da parte delle imprese. Spesso, i problemi sono la poca formazione e l’assenza di competenze specifiche.
“Disegnare il futuro” inaugura un percorso a tappe partendo proprio dalla Toscana, da cui il progetto Italia Economy ha preso le mosse, tre anni fa, con Toscana Economy. Il format sarà replicato nelle principali regioni d’Italia, con l’obiettivo di offrire una vetrina alle esperienze di successo e aiutarle a diventare patrimonio comune, oltre che fornire un’occasione di confronto tra gli attori come regola per far crescere una visione plurale. La logica del progetto parte dalla considerazione che il sistema pubblico, delle associazioni, delle fondazioni e delle grandi aziende, non è abituato a proporsi come sistema né a elaborare strategie multistakeholder. Italia Economy si propone proprio come facilitatore di un percorso che consenta di dare evidenza a modelli di dialogo e di interazione tra soggetti diversi.
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