• 28/04/2025

Agricolor360 – la moda sostenibile

 Agricolor360 – la moda sostenibile

Agricolor360: progetto innovativo trasforma gli scarti di eucalipto in coloranti tessili ecologici. Unendo agricoltura e industria, quattro aziende e un centro di ricerca danno nuova vita ai rifiuti, con il supporto dei fondi europei

Dagli scarti di lavorazione dell’eucalipto è nata una linea completa di coloranti tessili naturali ed ecologici. È il risultato del progetto Agricolor360, finanziato con i fondi europei del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana e nato dalla sinergia tra la società nazionale di ricerca con sede a Prato Next Technology Tecnotessile e le aziende Trafi Creatività TessileVersil Green Società Agricola, FlorExport e lo Studio Demetra. Abbiamo intervistato Fabio Giusti, titolare e R&D Manager di Trafi Creatività Tessile e Andrea Falchini, direttore di Next Technology Tecnotessile.

Fabio Giusti, il progetto Agricolor360 racchiude nel nome i due settori produttivi a cui fa riferimento, l’agricoltura e il tessile. In cosa consiste?

TOSCANA ECONOMY - Agricolor360 - la moda sostenibile
Fabio Giusti

«Si tratta di uno dei pochi pochi progetti che uniscono agricoltura e industria. Dal lato del tessile c’è una grande richiesta di prodotti che siano sostenibili e abbiano una bella impronta verde, con la nostra azienda che si è inserita in questo solco fin dall’inizio degli anni 2000.

Dall’altro lato ci sono delle aziende florovivaistiche della Versilia: Versil Green, capofila del progetto e specializzata in coltivazione di eucalipto biologico e la cooperativa agricola Flor-Export, un consorzio di 75 aziende che esporta fiori in tutto il mondo.

L’eucalipto è molto richiesto da fiorai e designer per i suoi steli ornamentali, ma una parte dei rami della pianta sono tagliati, sfogliati e mandati in discarica. Trattandosi di uno scarto di lavorazione che contiene delle sostanze coloranti, abbiamo pensato che po tesse essere trasformato in una risorsa per il mondo della moda. Sono stati prelevati 116 campioni di foglie, dalle quali noi di Trafi abbiamo ricavato quattro tipologie di tintura naturale, che abbiamo provato sia su lana che cotone.

Abbiamo quindi esplorato una gamma di colori che va dai gialli, agli arancioni tendenti al rosso, ai grigi, al verde, al marrone e all’avana, per un totale di 1600 prove di tintura diverse. Tra questa varietà, abbiamo scelto alcuni campioni per un eventuale sviluppo di mercato, che sono stati quindi caratterizzati da Next Technology Tecnotessile dal punto di vista delle solidità, con ottimi risultati.

el classificare le varie tipologie di materiale siamo arrivati a cinque cultivar di eucalipto, che si differenziano in base all’età delle foglie, alla stagione di raccolta, all’area di raccolta e alla presenza o meno di terreno concimato.

Abbiamo trattato l’eucalipto con prodotti chimici semplici e di origine naturale, come l’acido citrico, il ferro, l’alluminio e senza utilizzare nel processo elementi chimici di sintesi. Il procedimento rispecchia a pieno i valori “green” perseguiti da Trafi Creatività Tessile, fin dal 2003 impegnata nella produzione di tinture naturali».

Trafi Creatività Tessile, in qualità di azienda azionista di Next Technology Tecnotessile (NTT), come esprime il suo impegno sui temi della ricerca e sviluppo nel settore tessile?

«Ogni anno investiamo il 10 per cento del nostro fatturato nella sperimentazione di nuovi materiali e nuovi strumenti di produzione.

Questo ci ha portato a essere partner in diversi progetti europei. Ne voglio menzionare due, entrambi con il coordinamento scientifico di NTT e sotto la guida del suo validissimo staff, composto da tecnici di altissimo livello.

Il primo si chiama RegioGreenTex e ha l’obiettivo di creare una catena del valore dedicata al riciclo dei tessuti. Vogliamo partire da scarti di lavorazione e da scarti tessili post-consumo per realizzare nuovi tessuti, che possono essere la base per dei capispalla o per degli oggetti di arredo.

Un altro progetto europeo nel quale siamo coinvolti si chiama Supreme e ha l’obiettivo di sviluppare nanoparticelle in grado di uccidere in pochi secondi batteri, virus e spore dei funghi che si posano sopra tessuti e filati.

Noi ci stiamo occupando dell’applicazione delle nanoparticelle sul materiale tessile, mentre NTT si sta occupando dell’applicazione del materiale tramite tecnologia al plasma su supporti tessili e della parte di testing di validazione delle proprietà chimico-fisiche del prodotto».

Andrea Falchini, come si è sviluppata la collaborazione con Trafi Creatività Tessile per il progetto Agricolor360?

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Andrea Falchini

«Per la realizzazione di tinture a base naturale, focus del progetto Agricolor360, è stata messa in piedi una specifica filiera. Alla base c’è Versil Green che coltiva le piante di eucalipto, dalle quali sono stati estratti dei campioni coloranti.

Trafi, che siede nel consiglio di amministrazione del nostro centro di ricerca, ha poi realizzato i campioni di tintura su lana e cotone, sperimentando quindi le fibre di base. Infine, noi come Tecnotessile siamo intervenuti con i test di validazione dei coloranti, considerando parametri come la resistenza e la solidità del colore. Il progetto ammonta a circa 200mila euro di contributo: si tratta di capitali che vengono convogliati sul territorio a beneficio delle aziende che fanno innovazione».

Falchini, qual è il ruolo di Next Technology Tecnotessile nel comparto moda della Toscana?

«Nella programmazione regionale antecedente al 2021, Next Technology Tecnotessile è stato soggetto gestore del Distretto Tecnologico della Moda OTIR2020 – Tuscany Fashion Cluster, che raggruppa circa 170 aziende della moda, da quelle del settore tessile fino a quelle che realizzano prodotti in pelle e accessori.

Con la nuova pianificazione regionale 2021- 2027 il distretto è stato confermato e noi ci siamo riproposti come soggetto gestore. L’obiettivo principale del Cluster è lo sviluppo di attività collaborative e di diffusione di ricerca e sviluppo tra le aziende del comparto moda del territorio toscano.

Il Distretto coinvolge gli enti del mondo della ricerca che possono supportare i processi di innovazione e soggetti che potranno aiutare le aziende locali ad attivare nuove fonti finanziarie per gli investimenti che si renderanno necessari ai fini dello sviluppo di nuove tecnologie, nuovi prodotti e servizi innovativi. Tutto ciò rientra in quella che è la missione di Next Technology Tecnotessile: fare in modo che l’innovazione discenda verso le aziende, realizzando il trasferimento tecnologico di cui soprattutto le piccole e medie imprese hanno bisogno.

L’obiettivo è perseguito attraverso attività di animazione, di internazionalizzazione, di diffusione delle tecnologie ed anche attraverso la ricerca di opportunità legate a bandi finanziati, come è stato nel caso di Agricolor360. Mettendo in contatto fondi europei e tessuto industriale, siamo riusciti, ad oggi, ad attivare 18 progetti. In diversi di questi sono coinvolte anche aziende toscane e con partenariati estesi a tutta l’Europa».

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Giulia Baglini

Giornalista specializzata sui temi dell’innovazione e della sostenibilità

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